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Lunedì, 29 Aprile 2024

Qualche riflessione a cura della Classe IV UB

«Nonostante ci siano stati molti progressi anche giuridici negli ultimi decenni, viviamo
ancora in una società fortemente maschile e maschilista.
Forse la libertà e l'uguaglianza di genere consiste proprio nel permettere alle donne di
essere sé stesse senza che questo comporti essere inferiori, e senza che debbano
sforzarsi di essere come gli uomini. [...] È vero che ci sono delle differenze tra l'uomo e la
donna, ma non devono essere rigide o imposte da qualcuno perché consistono nei pregi di
entrambi.
Fortunatamente non ho mai direttamente sperimentato o assistito a episodi di violenza, ma
a delle situazioni quotidiane apparentemente insignificanti che però scaturivano da
sentimenti di odio o da pregiudizi radicati nella società.
Non credo che questa disuguaglianza sia talmente radicata nella storia da non poter
essere cambiata, perché non è detto che il futuro debba essere uguale»

Ester
«Le donne in confronto agli uomini vengono retribuite molto meno; come riporta l'ISTAT gli
uomini guadagnano in media circa 3.009 euro l'anno più delle donne. Inoltre ci sono
tantissime ingiustizie per quanto riguarda la maternità, perché portare avanti una
gravidanza e mantenere il proprio lavoro sembra un’impresa quasi impossibile.
Licenziamenti nelle prestazioni professionali o per le donne che affrontano una gravidanza
sono all’ordine del giorno. Nonostante si potrebbe continuare la lista per ore, questi
argomenti non sembrano interessare in modo particolare i nostri politici per far sì che
qualcosa cambi. [...]
Come donna io non mi sento sicura: ho paura di uscire di casa la sera da sola, ho paura di
stare sola con un gruppo di uomini, ho ansia a uscire in generale di casa da sola perché
ormai è diventata cosa normale fare catcalling per strada, suonare il clacson, ecc.. Mi
sento a disagio quando indosso vestiti o gonne perché –come mi è già successo in
passato– gli uomini (per la maggior parte anziani) mi sessualizzano. Per non parlare di
quando in discoteca ragazzi iniziano a toccarti senza alcun consenso. La cosa più
spaventosa è che non ho mai incontrato una donna in vita mia che non sia mai stata
vittima di qualche violenza.»

Giulia
«Purtroppo, sempre più spesso si viene a conoscenza, grazie a testimonianze e
mass-media, di episodi di violenza sulle donne. Minore invece è il numero di chi è stata
vittima di stalking da parte di un ex compagno; ed in questo caso la forma di violenza
cambia, perché molto spesso la vittima cade in stati depressivi forti che la portano anche a
suicidarsi. [...]
Qualcosa è stato fatto negli ultimi tempi oltre alla creazione dei centri antiviolenza, in tutto
l'Occidente è stato introdotto il reato di femminicidio, con il quale si tenta di passare il
messaggio che uccidere una persona perché ci si ritiene proprietari del suo corpo, della
sua vita, della sua libertà, è un'aggravante giuridica, punibile anche con l'ergastolo.»
Gaia e Aurora

«La nostra società dovrebbe essere una comunità migliore, dove niente di tutto questo
succede, ma sfortunatamente non è così; alcuni tipi di violenza sono aumentati grazie ai
nuovi rapporti e all’utilizzo di internet.
Nella mia vita quotidiana non ho mai vissuto nessun tipo di violenza di genere, però ho
sentito testimonianze di donne che sono quasi morte o rimaste ferite da una persona di cui
si fidavano. Queste donne venivano controllate, minacciate e chiuse in casa senza nessun
contatto con il mondo esterno; alcune di loro avevano dei bambini e anche essi venivano
usati per tenere le vittime calme. [...] Ci sono storie con un lieto fine, ma la maggior parte
di esse non lo hanno [...].
Alcune donne riescono a rialzarsi ma non è una cosa facile; c’è bisogno di molta forza e
coraggio.»

Giada
«Secondo il nostro parere la violenza fisica è molto conosciuta ma allo stesso modo
bisogna tenere in considerazione il peso che hanno gli altri soprusi sulle vittime [...] Oltre
alla violenza economica –“scoperta” negli ultimi anni– è presente sempre anche
nell'ambito lavorativo, il cosiddetto mobbing.
[...] Secondo la nostra opinione non è sufficiente il diritto al lavoro: ogni persona, uomo o
donna che sia, dovrebbe avere la garanzia di poter lavorare all'interno di un ambiente nel
quale la sua salute –sia fisica che mentale– non venga compromessa da qualche abuso
ma anzi vi sia un clima all'insegna della tranquillità e della serenità.
La disparità tra i generi, però, non è da intendersi solamente dal punto di vista femminile,
bensì anche da quello maschile: infatti, pensiamo che anche per un uomo che si trova in
difficoltà possano subentrare fattori di "moralità" che lo dissuadono dal compiere
determinate azioni, come ad esempio la denuncia, poiché nell'immaginario comune viene
messa in discussione la sua virilità.»

Marika e Anna

«Spesso la società tende a idealizzare sé stessa dicendo che tutto va bene perché
rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti: la maggior parte delle donne adesso
non sono più comandate da un uomo, possono lavorare e scegliere liberamente con chi o
dove vivere.
Ma questi cambiamenti non sono abbastanza, perché le donne non sono ancora ritenute
alla pari degli uomini. Anche le donne stesse a volte credono di essere femministe, di non
sottovalutare il loro sesso; ma poi, scavando nel profondo, si ritrovano ad avere delle
ideologie sbagliate, forse troppo intrinseche nel loro modo di pensare per poter essere
portate in superfice e superate. [...]
Sul tema della violenza in molti pensano sia una cosa leggera e spesso danno ancora una
volta la colpa alle donne, dicendo che non sanno scegliere l’uomo giusto, oppure che
devono solamente denunciare ed andarsene. Una cosa facile insomma. Ma non è così.
[...]
Quindi al posto di continuare a sensibilizzare le donne su come uscirne o addirittura come
porre attenzione all’uomo con cui sono, bisognerebbe creare delle campagne per
sensibilizzare il pensiero di tutti, uomini e donne, sull’importanza dell’uguaglianza e del
rispetto.»

Angela

« Le capacità delle donne sono sottovalutate: alcuni lavori non possono farli "perché sono
donne”, “non sono forti”. Voglio sottolineare quanta forza hanno, sempre descritte come
vittime e creature da proteggere! In realtà sono dei leoni, con ancora più forza e tantissima
rabbia da tirare fuori. [...]
Gli omicidi sulle donne sono in aumento in Italia. Abusi, stupri, pugni, calci questo è quello
che una donna subisce dentro le mura di casa e non solo. [...] Il problema maggiore è che
il subire violenze può portare all'isolamento e all'incapacità di agire nel migliore dei modi
anche nelle attività quotidiane.[...]
Come donna mi sento a disagio anche ad uscire un po' più scollata del solito perché
veniamo sessualizzate: con qualsiasi indumento diventiamo il bersaglio di maniaci, vecchi
e persone inadeguate.»

Elisa
«Personalmente ammiro molto tutte quelle donne che ogni giorno lottano contro il sistema
per ottenere i diritti che meritano, che meritiamo, perché fino ad ora non ci sono
veramente, siamo ancora considerate inferiori.[...]
Purtroppo nella società assistiamo sempre più all’aumento di violenza nei confronti delle
donne: un numero crescente di uomini non riesce ad accettare il cambiamento e la
possibilità che le donne prendano strade diverse da quelle del passato.
Quello che mi fa riflettere, però, è che succede anche il contrario: magari gli episodi sono
meno eclatanti, ma anche le donne sanno attuare violenza psicologica. Queste notizie,
però, sono date sempre frettolosamente, come se avessero meno importanza. Per me,
invece, la sofferenza è uguale per tutti.»

Marika

«Violenza: una parola formata da tre sillabe e otto lettere.
Una parola che al suo interno non ha nulla di positivo.
Una parola che va a rappresentare solo cose esecrabili.
Una parola che deve fare ragionare. »

Marta

«mentre nel mondo occidentale la situazione femminile è in parte migliorata nel corso del
tempo, le donne orientali vivono in condizioni inaccettabili, non possono permettersi di
uscire di casa senza l’uomo e non gli è permesso nemmeno ricevere un'istruzione
adeguata. Questo problema è noto a molti ma sembra che nessuno abbia il coraggio di
parlarne.»

Wassim

«Al giorno d'oggi nella nostra società, a parer mio, siamo molto più fortunate come
individui femminili in quanto l'Italia, ma l'Unione Europea in generale, ha compiuto notevoli
progressi nei confronti dell'uguaglianza di genere; certamente persistono ancora molte
problematiche in molti campi, come per esempio nel mercato del lavoro, ma a differenza di
altri stati, come donne, abbiamo delle leggi che ci tutelano e delle libertà che molte altre
donne nel mondo non hanno. [...]
Questa evoluzione, ci permette di continuare a sperare al giorno in cui, finalmente,
raggiungeremo la parità di genere, traguardo che risulta essere in cima all'agenda politica
della commissione europea. [...]
Una donna non è un muro al quale tirare pugni se sei arrabbiato, non è un sacco da boxe
per testare la forza o per un puro divertimento, non è un giocattolo che appartiene a
qualcuno, non esiste solo per procreare o fornire piacere sessuale agli uomini e non esiste
nemmeno come oggetto fatto apposta per scagliarci contro insulti e offese, la donna è
come l'uomo un essere umano, e deve essere trattata come tale. Certo le differenze tra
uomo e donna ci sono, ma è proprio qui che sta l'uguaglianza, nel comprendere le
differenze fra i due e farne un pregio.»

Alexandra

«La strada lungo la parità assoluta è ancora molto lunga, servono leggi mirate per
garantire parità di trattamento e pieno rispetto delle regole.
Rispetto a cinquant'anni fa le donne lavorano, in alcuni casi anche a tempo pieno; hanno
la possibilità di scegliere da sole il proprio destino, di divorziare dal proprio compagno e di
vestire come meglio credono. Sono senza dubbio conquiste importanti, che però non
annullano completamente le differenze di genere ancora così presenti anche in Occidente.
[...] Sicuramente ci sono stati grossi cambiamenti: le donne hanno più facilmente accesso
al mondo del lavoro, ma difficilmente arrivano a ricoprire posizioni importanti. Esistono
ancora settori in cui le presenze femminili vengono ancora accettate a fatica, perché
considerate non adatte.»

Matilde

8 marzo